lunedì 30 novembre 2020

Joseph Commings: The Glass Gravestone, 1966 . The Saint Magazine, Ottobre 1966.

 


The Glass Gravestone è un altro racconto con il Senatore Banner, di Joseph Commings, non serializzato nella più recente (e unica) raccolta postuma di suoi racconti, quella approntata da Robert Adey per la Casa Editrice Crippen & Landru di Douglas G. Greene: Banner Deadlines: the Impossible Files of  Senator Brooks U. (2004). Infatti il racconto è semmai presente in  The Black Lizard Big Book of Locked-Room Mysteries di Otto Penzler. Originalmente invece fu pubblicato su The Saint Magazine dell’Ottobre 1966.

Bob Ferragut è un giornalista che ha appuntamento col Senatore Banner e con Sir Quiller Selwyn, al Segretariato delle Nazioni Unite. Mentre è in attesa, vede un delegato dell’India, Surendranath Das, dirigersi verso di lui. Si scambiano qualche parola, ma subito dopo arriva Sir Quiller. Bob e Das guardano in su. Su di loro si erge la scala mobile che permette a coloro che stanno al piano superiore di scendere verso il punto dove ora stanno loro. Sir Quiller è teso, rivolge un rimprovero a Surendranath Das. Prende la scala mobile. Ma quando è ancora ad una decina di metri da loro, circa a metà della discesa, improvvisamente si sente un rumore come uno sparo, e lui e Das lo vedono portare le mani verso il volto e accartocciarsi su se stesso, e nello stesso momento scendere dalla sua gola una cascata di sangue. Quando la scala mobile deposita il cadavere ai piedi dei due astanti, essi vedono accanto a lui un rasoio aperto vecchio stile.

Ferragut salta il corpo e risale per le scale mobili che sono state fermate col pulsante alla base fino alla sommità dove c’è il corridoio con gli uffici. In uno c’è la bionda bella e seducente segretaria di Quiller, Bernice Harper. Mentre Ferragut le sta annunciando la morte del suo datore di lavoro, ecco che arriva zoppicando Jack Croydon, un membro del segretariato, che aveva lasciato una gamba in Vietnam. Ferragut lo informa della morte di Quiller, mentre Croydon da consumato Don Giovanni, anche se con una gamba in meno, di prende cura della segretaria.

IL tempo di vedere che giù la polizia è arrivata e Ferragut esce dal palazzo, prende l’autobus e va a trovare la moglie di Quiller, che alloggia nella Waldorf Tower del Waldorf Astoria in Park Avenue. Già come suona al campanello dell’appartamento dei Selwyn, e gli appare l’ ex moglie e ora vedova di Quiller, Ferragut ha una prima sorpresa: lei gli dice che lo stava aspettando. “Premonizione”, dice. Dice di essere una sensitiva. Tuttavia nel come lo accoglie, la donna è attenta a mostrarsi e non mostrarsi. L’atteggiamento è quello della femme fatale: sigaretta pendente da un lato delle labbra vermiglie, corpetto e gonna tubolare, calze di nylon e scarpe a punta, capelli nero-bluastri. Gli porge un bicchiere di Metaxa, un brandy greco. Nessuna traccia di commozione nella sua voce, né nella sua gestualità. Ferragut è andato da lei per due motivi: per annunciargli la sua morte, ma pare che lei “l’avesse sentito già”, e per essere sicuro che lui, in qualità di responsabile della sicurezza dell’Onu in quel mese, non le avesse rivelato qualche segreto compromettente per cui, nel caso fosse stato ucciso per quello, anche lei sarebbe stata in pericolo.

Esce da casa Selwyn, fa una telefonata e si dirige all’aeroporto La Guardia, per andare a prendere il Senatore Brooks U. Banner. Che è molto sorpreso nel vederlo, giacchè era in missione segreta a New York: avrebbe dovuto incontrare proprio Quiller quel giorno in quanto quello gli aveva rivelato come ci doveva essere una spia che stava tramando qualcosa: erano uscite dai suoi files delle informazioni e aveva scoperto chi fosse stato a rubarle. Ferragut si presenta e gli rivela tutto sulla morte di Quiller Selwyn. E di come, vedendo da giù, se qualcuno fosse stato sul piano ammezzato dove portava la scala mobile, più dietro rispetto a Quiller, loro non avrebbero potuto vederlo. Ma.. è stato trovato un rasoio vicino al corpo. Aperto, ma con la lama perfettamente pulita. Lasciato quindi dall’assassino, come una specie di sfida. Chi, avrebbe potuto uccidere Quiller Selwyn? Certamente non la moglie, che era molto lontana quando l’omicidio è avvenuto, e sia Ferragut che Das si coprono a vicenda, essendo vicini e i soli due testimoni di quel che è avvenuto. Rimangono Croydon e Bernice. Ma…

Il senatore però ha capito per mezzo di cosa, ma ancora non con cosa Quiller Selwyn sia stato ucciso. Chiede pertanto quali siano le origini sia di Bernice (New York) sia di Croydon (Australia). Non ha capito inoltre come questa cosa per mezzo della quale Croydon o Bernice o entrambi hanno ucciso Selwyn Quiller sia potuto essere nascosta, perché malgrado una capillare perquisizione, non è venuto fuori.

Tuttavia qualcosa scatta nella mente di Banner, quando Das Surendranath allude ai due cobra reali che lui ha portato dall’India per regalarli allo zoo di New York, e che li tiene in una. Cosa c’entrino i due cobra con la morte di Quiller, verrà svelato dopo una corsa allo zoo e dopo che la borsa sarà stata aperta dall’omicida per rilasciare i due cobra. Omicida e complice saranno assicurati alla giustizia. Alla base dell’omicidio moventi diversi: amore, tradimento e spionaggio.

E’ un godibile racconto, questo, di Commings: dato che si estrinseca in poche pagine, è evidente che con un parco risicato di personaggi, sia abbastanza semplice immaginare chi possa essere stato e perché. Non è quindi un whodunnit vero e proprio ma più un Howdunnit, alla maniera di molti racconti di marca francofona. Se infatti è semplice immaginare chi possa essere omicida e forse anche il complice, non è invece per nulla semplice capire come possa essere stato perpetrato lo sgozzamento del funzionario dell’ONU. Nel corso del racconto vengono citati vari modi con i quali Quiller Selwyn sarebbe potuto essere ucciso: viene citato persino un boomerang, e in questo caso l’omicida sarebbe stato Croydon; solo che il boomerang sarebbe ritornato indietro e quindi sarebbe stato nascosto solo se non avesse toccato la vittima. Quindi deve essere stato utilizzato qualcos’altro che nel racconto ha a che fare coi cobra.

Capirlo è molto difficile, ma dopo che lo si è immaginato, poi si dovrà capire come sia stato utilizzato.

Una cosa posso dirla: il modo di uccidere deriva direttamente da Carr.

Detto questo…

Pietro De Palma

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