lunedì 22 marzo 2021

Joseph Commings : The Scarecrow Murders (I delitti dello Spaventapasseri), su "10 Story Detective Magazine", Aprile 1948. Ripubblicato su "Bodies from Library 3", Ottobre 2020

 


Chi è Tony Medawar ? L’ Indiana Jones del Mystery. Colui che passa il tempo a scoprire  tesori del Mystery dimenticati o sconosciuti. Ha fatto ricerche sugli scrittori dell'Età dell'Oro sin da quando era adolescente e ha scoperto innumerevoli opere perdute o sconosciute tra cui opere teatrali, romanzi e storie a figura intera, a volte scritte sotto pseudonimi. Oltre a scrivere per The Armchair Detective, CADS e altre riviste (sotto diversi pseudonimi!), ha pubblicato più di 20 libri. Dal 2018 cura le serie Bodies from the Library per Harper Collins i cui contenuti includono racconti e opere teatrali inedite o difficili da trovare con Lord Peter Wimsey, Roderick Alleyn, Hercules Poirot, Nigel Strangeways, Senator Brooks U Banner, Inspector French , Sergeant Beef, Roger Sheringham e Gervase Fen così come il primo racconto di Agatha Christie - precedentemente non collezionato - e dozzine di altri pezzi.  La collezione è giunta a 3 volumi pubblicati, ma si sa già che il quarto volume sarà pubblicato entro la fine dell'anno e il quinto nel 2022, quindi c'è molto da aspettarsi!

Medawar ha recentemente collaborato con Douglas G. Greene passandogli l’informazione della scoperta di radiodrammi mai pubblicati di Carr, conservati alla Library of Congress ancora nelle veline dei copioni radiofonici della CBS, che Doug ha poi copiato e pubblicato recentemente per la sua casa editrice Crippen & Landru. Medawar però pubblica da solo tutto ciò che riesce a gestire personalmente. 

Tante le cose interessanti nell’ultimo Bodies From Library 3, tra cui lo straordinario Grand Guignol, il racconto sulla base del quale Carr più tardi pubblicò It Walks By Night. E tra esse, parlerò di uno straordinario racconto di Joseph Commings, The Scarecrow Murders, non pubblicato nell’antologia del Senatore Banner, uscita anni fa per Crippen & Landru. The Scarecrow Murders, I delitti dello Spaventapasseri, che fu pubblicato originariamente per la prima volta nell’ Aprile del 1948 in 10 Story Detective Magazine, è un racconto con delitto impossibile.

A otto miglia da una città imprecisata, c’è la fattoria dei Jelke, fratello e sorella, che chiamano Blackmarsh Grange. I due sono da sempre divisi su cosa fare della proprietà, anche se vivono assieme nella stessa casa: Hudson, un ragazzo di poco più di vent’anni, si è sposato con una ragazza canadese, Celeste, e non vuole vendere la fattoria, che ha ereditato dai genitori, mentre la sorella Beverly vorrebbe andarsene. I litigi sono pressocchè continui. Un giorno di agosto viene trovato il cadavere di Beverly nelle secche del torrente che passa vicino alla fattoria; più a monte viene trovato il vestiario di Beverly, dove l’acqua è più profonda. La ragazza indossa solo il costume da bagno. Qualcuno gli ha sparato da distanza ravvicinata con un fucile a doppia canna, e mezza faccia è andata via a causa dei pallettoni. E’ rimasto solo Judson, che senza testimoniare la benchè minima pietà per la sorella è andato nell’obitorio e le ha sfilato l’anello di famiglia. E’ chiaro che sia lui ad essere sospettato per la morte della sorella, almeno per la proprietà che ora è passata nelle sue mani. Per questo il Giudice Skinner si rivolge al Senatore Banner per districare la matassa. Skinner conosce i ragazzi da quando erano piccoli, perché abita nelle vicinanze; anzi, ha offerto in più d’una occasione 5000 dollari per l’acquisto della fattoria. Conosceva Beverly che si comportava da maschiaccio ed eccelleva nel lancio del ferro di cavallo, e conosce Hudson che non sa altro che continuare a gestire la fattoria e sa che non può aver ucciso la sorella.

I due si recano alla fattoria dei Jelke e vengono accolti dal latrare ripetuto dei cani. Skinner presenta il ragazzo a Banner e i due si intendono subito: entrambi vogliono che sia preso l’assassino. Poi conoscono la moglie giovanissima di Hudson, Celeste: anche lei se potesse, venderebbe la fattoria e andrebbe via con Hudson. Poi gli presentano Wayne Markes il loro operaio. Ultimamente si è innamorato di una ragazza Joan Vicars, che studia a Foxchase Hall, una scuola vicina alla fattoria. Finchè non risolverà l’inghippo, Banner è invitato a casa Jelke. Nella stanza da letto non c’è nulla oltre una branda e un piumino, un comodino, una sedia e una lampada. Di notte, Banner viene svegliato da una fucilata. Quando connette, si veste, rovesciando la lampada e perdendo al buio per trovare la strada, e scende trovando Hudson nel portico, morto: gli hanno sparato a pallettoni da distanza ravvicinata.

 


Scendono tutti. Ancora una volta è stato usato il fucile che è di proprietà di Hudson, ma che non si trova. Vedono delle impronte che prima non c’erano, le seguono e si fermano alla fine davanti ad un campo dove svetta nel mezzo un vecchio spaventapasseri: le impronte proseguono e si fermano davanti allo spaventapasseri, che non è altro che due pali a croce e sopra un abito sbrindellato, dei calzonacci, un cappello squinternato e le scarpe che poi controllano essere proprio quelle che hanno lasciato le impronte.

Banner è esterrefatto. Come è possibile tutto questo? Vi è solo una serie di impronte che va verso lo spaventapasseri, ma nessuna altra che ne proviene.

Il corpo di Hudson viene rimosso e Celeste annuncia la propria volontà di vendere la fattoria. Skinner acconsente: porterà i soldi alla fattoria e stipuleranno la vendita.

Intanto si aggiunge un altro fatto:  Wayne Markes ha visto qualcosa di bianco e scintillante danzare nel bosco, alla luce della luna e poi svanire. Mentre Celeste, afferma di aver visto qualcuno muoversi in casa, mentre tutti erano fuori.

Banner decide di ispezionare la casa, dopo aver sentito lui stesso dei passi sopra, laddove nessuno dovrebbe esserci: ogni stanza è uguale alle altre, le serrature sono identiche e c’è un’unica chiave in casa; non ci sono passaggi segreti; in ogni stanza la finestra si chiude dall’interno e fuori c’è un’inferriata inchiodata al muro. Banner tuttavia, per maggiore sicurezza, anche perché ci sono 5000 dollari in casa, decide di chiudere a chiave ogni stanza dall’esterno e di mettere persino una sedia inclinata sotto la maniglia. Eppure, quella notte si sente il rumore di uno sparo e quando Banner capisce che lo sparo è venuto dalla camera di Celeste, che trova chiusa dall’esterno e con la sedia inclinata, la trova esanime per terra e ferita alla testa fortunatamente non grave.

Deciso più che mai a fermare l’assassino, che ha capito chi sia, gli tende una trappola: si nasconde nella camera di Skinner, e quando vede la porta a doppio battente dischiudersi ed una mano guantata entrare, poi ritirarsi per poi introdurre la canna di un fucile, Banner che è vicino alla porta dà una manata al fucile che spara sul soffitto, apre la porta e dopo una breve colluttazione, acchiappa l’assassino.

Intanto diciamo che il racconto è un’assoluta bellezza. Il racconto mischia atmosfera soprannaturale ( la figura rivestita di luce che aleggia e scompare nel bosco e lo spaventapasseri, con la sua camminata fino al campo arato) con logica sopraffina e deduzione assolutamente rigorosa e ogni fatto che accade ha la sua spiegazione che concorre alla incriminazione dell’assassino: la cosa luminosa; lo spaventapasseri che non è una invenzione, ma è un personaggio che Celeste vede prima di essere sparata; il comportamento dei cani; il fatto che l’assassino non uccida da fuori ma da dentro; la presenza di un’unica chiave, che Celeste da a Banner prima di essere rinchiusa nella sua camera.

Come si capisce dal modo come l’assassino venga acciuffato, il tentato omicidio di Celeste e di Skinner, l’impossibilità non riguarda quelle situazioni, ma la morte di Hudson, giacchè quella della ragazza avviene come si pensa che avvenga. Infatti l’assassino aspetta Hudson vestito da spaventapasseri e gli spara e poi ritorna al campo arato, e lì compie la sua magia: riesce a rimettere gli abiti sulla croce di legno senza lasciare impronte, ma non volando. Ma perché gli abiti dello spaventapasseri? L’assassino non si traveste per mettere paura (forse lo fa quando tenta di uccidere Celeste) ma per un uso funzionale. E questo è il punto fondamentale, senza del quale non si capisce nulla e da cui parte probabilmente Banner: perché l’assassino deve vestirsi da spaventapasseri? Perché l’assassino agisce dal di dentro, e soprattutto come agisce? Dove si nasconde ?

Gli indizi importanti per capire sono principalmente: i cani, il ferro di cavallo, il vestiario da spaventapasseri, la forma luminosa nel bosco.Se si capisce tutto questo ..si capisce tutto.

Non è propriamente un whodunnit perchè come altri racconti di Commings, in cui il parco dei soggetti agenti è ridotto al minimo, anche a senso si riesce ad individuare il colpevole; se però lo si voglia individuare sulla base di un discorso logico che spieghi le impossibilità varie disseminate nel racconto, il discorso è altro. Infatti sicuramente è un howdunnit: bisogna spiegare come gli avvenimenti siano accaduti. E' questa la difficoltà.

Dei cani Commings parla, dello spaventapasseri no, però dal discorso che fa…

Ora mi viene in mente una cosa a cui non avevo pensato: la derivazione possibiloe da Carr. L'assassino si nasconde in casa, perchè i tentati omicidi vengono effettuati dalla porta. E' evidente che si debba nascondere (Commings non lo dice) nell'unica stanza dove non vedono, cioè quella che era di Beverly. E quando Banner controlla tutte le stanze una accanto all'altra, e quindi anche quella, l'assassino cambia luogo, per poi ritornarvi. E' una maniera di fare assolutamente rischiosa perchè potrebbe essere scopwerto ma è l'unica che possa attuare. La derivazione potrebbe essere quindi da un romanzo con Merrivale, I delitti dell'Unicorno.

Notevole.

 

Pietro De Palma

 


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