Si era in un’epoca in cui il sospetto era dietro l’angolo, e i venti di guerra stavano per soffiare impetuosi.
In quel 1939 in cui lo scellerato patto Molotov-Ribbentrop portò
all’occupazione della Polonia e al suo smembramento, John Dickson Carr
probabilmente firmava un suo storico racconto, pervaso di atmosfere spy e
con un delitto che diventa impossibile solo un attimo prima della
soluzione. ma che resta un capolavoro di ingegno e di indizi fulminanti
anche se criptici.
The Proverbial Murder uscì prima nel 1943 in E.Q.M.M. e poi nel 1947, nella raccolta “Fell, Detective and Other Stories“.
Nel 1991 fu pubblicato, da Crippen & Landu, in una raccolta firmata da Doug Greene, “Fell and Foul Play“.
Riporto parte delle note firmate da Doug perchè mi sembrano abbastanza
indicative per confutare innanzitutto la data di pubblicazione
originale, che non deve essere stato il 1943 ma qualche anno prima se è
vero che l’editore affermò che il racconto veniva in quell’anno
pubblicato anche negli USA:
Il racconto inizia con un appostamento: l’Ispettore Ballard del Reparto Speciale della Polizia Metropolitana, assieme ad un suo uomo, il sergente Buck, sta controllando con il binocolo la casa del prof. Meyer, uno scienziato atomico tedesco, che una nota informativa afferma non solo essere una spia ma in procinto anche di incontrare un suo contatto. Questa soffiata viene ritenuta attendibile perchè a farla è stata addirittura la moglie di Meyer.
Mentre i due controllano, ecco che si sente distintamente un colpo d’arma da fuoco, che viene riconosciuto essere stato prodotto d aun fucile da guerra. I due focalizzano i binocoli ed ecco che vedono distintamente un foro nel vetro della finestra preso al quale era intento a scrivere la vittima, la tendina della finestra agitarsi ed un foro sulla sua tempia destra.
Accorrono in tempo per portare soccorso alla moglie ormai vedova.
L’azione si sposta e cambia scenario: ora assistiamo ad un colloquio tra il colonnello Penderel, vecchio amico del dottor Fell, e sua figlia Nancy. Il colonnello ipotizza che potrebbe essere arrestato per l’omicidio del dott.Meyer, dato che hanno avuto una lite qualche tempo prima e che è stato ucciso con un fucile militare cal. 8 , che proprio lui ha nella rimessa. Le circostanze parrebbero essere contro di lui, se è vero che la sola chiave che apre la rimessa non solo è Yale ma è anche di esclusivo suo possesso ; e che il fucile gli è stato richiesto da Ballard per essere portato via. La situazione precipita quando, proprio Ballard, gli annuncia che il proiettile che ha ucciso Meyer è stato sparato proprio dal suo fucile. A rendere la situazione ancora più tesa, contribuisce anche Kuhn, un amico di Nancy, inglese di origini tedesche, che sembra avere parole di elogio per chi compie azioni gloriose fascendo la spia.
A questo punto abbiamo almeno due sospetti: Penderel e Kuhn.
Ecco che però chi arriva? Fell, tutto ammantato di bianco – siamo in estate – che trova il modo di asciugarsi il sudore con un fazzolettone rosso. E di dire due cose che lasciano a bocca aperta: parla di muschio secco e di gatti impagliati.
Cosa c’entrerà mai il muschio secco e un gatto impagliato in questa storia? E cosa c’entrerà mai un tiro a segno personale? E soprattutto, come, una tendina dentro la stanza, si è potuta muovere , all’atto dell’omicidio del professor Meyer, per effetto di un proiettile sparato dall’esterno? E come ha fatto qualcuno ad uccidere adoperando un fucile tenuto in una rimessa, di cui altra persona aveva la chiave, non forzando la serratura?
Rispondendo a questi interrogativi Fell inchioderà un assassino, diabolico non solo per aver ordito un piano di una complessità rilevante, ma anche per essere riuscito a strornare i sospetti da sè in quanto spia e averli fatti concentrare su altre due persone innocenti: la vittima, e il presunto assassino.
Dico subito che questo è uno dei racconti più straordinari che abbia letto negli ultimi anni, di una sottigliezza senza paragoni.
L’assassino agisce sotto due piani distinti: innanzitutto, appena le indagini della polizia si concentrano nella sua direzione, pur non avendone inquadrato l’identità, offre ai Servizi segreti un perfetto soggetto che possa essere ritenuto spia ; e poi lo uccide, facendo ricadere la colpa su altra persona, in virtù di uno stratagemma assolutamente mefistofelico.
Alla comprensione dei fatti concorre ancora una volta il Gross.
Hans Gross, il padre della Scienza Forense, scrisse nel 1893 Handbuch für Untersuchungsrichter als System der Kriminalistik (Manuale di scienze criminali per magistrati inquirenti).
Il testo che è il punto di partenza della criminologia forense, e
quindi anche dei metodi scientifici degli organi inquirenti (giudici ma
poi anche polizia), è ovviamente citato in moti romanzi della GAD:
innanzitutto S.S. Van Dine lo cita in The Canary Murder Case, in The Greene Murder Case e anche in The Kennel Murder Case; viene anche citato da Augusto De Angelis, almeno in Il do tragico, e da Helen Reilly in Dead Man Control. Anni dopo lo cita H.R.F. Keating nel suo The Perfect Murder ma anche recentemente lo ha citato Stefanie Pintoff nel suo In the Shadow of Gotham.
E proprio nel saggio del Gross è citato l’espediente che concerne il
muschio secco. Quando Fell lo cita, ecco che interviene Penderel a
confermarlo:
“Moss!” he said. “By the Lord Harry, dry moss! I must have been
halfwitted. Wrap the bullet in dry moss. It doesn’t touch the inside of
the gun, and no marks are left. The combustion ignites and destroys the
moss: so that there’s nothing left except a fouled barrel.
La presenza del trattato del Gross, a parere mio, legittima anche la
presenza di Fell, anzichè di Merrivale. Noto che questa è una di quelle
storie di Carr in cui la parte spy entra dalla finestra (come Strictly Diplomatic)
e quindi a rigor di logica, la presenza di Merrivale sarebbe dovuta
essere legittima. E anche l’abbigliamento di Fell non è consono: vestito
di bianco non l’ho mai visto, Fell è sempre vestito di scuro, con la
sua cappa, che qui non c’è. Il colore bianco è funzionale al fatto che è
estate, ma anche all’abbigliamento con cui di solito troviamo
Merrivale. A me sembra come se in un primo tempo fosse stato pensato
Merrivale, e poi solo dopo Carr abbia pensato a Fell. E la ragione
potrebbe essere proprio il Gross: perchè Merrivale come capo del
controspionaggio militare, avrebbe anche potuto non conoscere il Gross,
ma Fell no, perchè è un uomo di legge. E qui, tutto gioca intorno a quel
trattato e a quel che Carr dice che è riportato ad un certo punto
(conoscendo come Carr si documentasse, l’espediente può essere
sicuramente vero), cioè l’uso del muschio secco per evitare che ai
segnir riportati su un proiettile usato, se ne aggiungano altri.
innazitutto Ludwig Meyer, onesto scienziato dedito alla conoscenza e
rifugiato che qualcuno pensa bene di trasformare in una spia; questa
persona che trasforma Meyer in una spia (ma forse lo è davvero) è
addirittura la moglie, inglese, ma che potrebbe essersi cammffata da
inglese per nascondere la propria anima tedesca, di cui elementi
rivelatori potrebbero essere gli occhi azzurri ,i capelli biondi e la
carnagione rosea; pure Kuhn che è sempre stato inglese, potrebbe essersi
cammuffato da inglese per tradire il suo paese, anche se lui non porta
un cognome inglese ma tedesco e rivendica orgogliosamente le sue
origini; Fell è cammuffato da Merrivale (l’abbigliamento bianco è più
consono al secondo che al primo); il gatto impagliato è un altro
elemento cammuffato: infatti potrebbe esser stato utilizzato come
cassaforte di documenti segreti, dice Fell; lo strumento del delitto è
un’altra espressione di cammuffamento: viene utilizzato un proiettile
già usato su un diverso tipo di bossolo; come pure l’arma è espressione
di cammuffamento: il proiettile cammuffato viene usato su un diverso
tipo di fucile; infine quando pare che tutto sia finito, Fell esprime
oltre che un giudizio squisitamente personale anche una rara
valutazione politica, dei fatti del suo tempo, che a parere nostro
incarna il pensiero di Carr e che è in sostanza il fine ultimo
cui tende tutta la storia e di cui è espressione l’assassino che fugge
via, che a sua volta non è altro che un grosso personaggio politico del
tempo cammuffato.
A questa chiave di volta del racconto si arriva in virtù anche dei tre
proverbi che vengono citati nel corso del racconto da Fell. A indicare
direttamente l’assassino è il finale, ma anche gli altri due, menzionati
prima, sono interessanti:
il primo è a rolling stone gathers no moss, in sostanza..una pietra smossa non fa muschio: è
un vecchio proverbio che significa che “chi viaggia sempre e cambia
lavoro continuamente non ha alcuna responsabilità ma non ha anche un
posto dove stare”. Questo proverbio è pronunziato quando si sta parlando
di Meyer che è una spia, ma potrebbe intendersi anche nei confronti di
Kuhn; il secondo invece è direttamente connesso a Kuhn, in forma di
domanda: birds of a feather flock together? e il suo risultato è chiarissimo: uccelli dalle stesse penne volano assieme?
In sostanza Fell pensa che Kuhn possa aver provato una specie di
amore nei confronti della Meyer. Il primo proverbio potrebbe significare
che lui che ha viaggiato moto, ha sentito il bisogno di fermarsi e di
stare con qualcuno. Il secondo proverbio è ancora più diretto: Fell vuol
sapere se lui stia dalla parte della donna. Kuhn cerca di discolparsi
ma fa una gaffe clamorosa: dice che chi fa quelle cose, compie azioni
gloriose. E’ evidente che egli non si riferisce a Ludwig Meyer perchè
prima aveva detto, quando aveva sentito il primo sparo, quello fatto dal
giardino contro la finestra da Harriet, che non era accorso perchè il
sangue non era il suo nè la sua razza. E’ evidente che egli disprezzi lo
scienziato che non è di razza ariana, e invece apprezzi la donna che lo
è, pur essendo inglese. L’affermazione fatta dinanzi a Fell,
Ballard, Penderel, e Nancy, tuttavia volendola esaminare, può
significare anche altro. Come faceva lui a sapere che compiva azione
gloriosa? Evidentemente, pur non avendo collaborato con la donna, Kuhn
ha capito che era una spia. Non è intervenuto allora, e non interviene
neanche quando ella viene arrestata, perchè non è affar suo, non è
tedesca, è una questione britannica. Fell capisce tuttavia che Kuhn è
una persona sincera, tutta d’un pezzo, onesta, anche se orgogliosa della
sua razza e di appartenere ad altro popolo e perciò gli si rivolge dolcemente, e gli dice che nei suoi confronti non ha nulla perchè è un tedesco onesto..
Ma anche se così non fosse, è meglio avere rapporti chiari con nemici
leali, che si dimostrano all’esterno essere per quello che sono, cioè di
una razza diversa, che non con chi invece è inglese ma rema e trama
contro (come Harriet Meyer).
Fell dice infatti:
“Even if you were not, you fly your own colors and present yourself for what you are. But there,”—he pointed his stick in the direction Harriet Meyer had taken,—“there goes a portent and a warning.
Tuttavia, per me,
Harriet Meyer, è il supremo cammuffamento. Tutti i cammuffamenti della
storia fanno riferimento a questo che è la chiave di volta di tutto.
Carr voleva dire dell’altro, e ha detto dell’altro, attrraverso Fell. Ma
siccome non poteva e non voleva fare nomi, ha usato un personaggio
fittizio come paravento: il suo discorso è chiaro.
The alien we can deal with. But the hypnotized
zealot among ourselves, the bat and the owl and the mole who would ruin
us with the best intentions, is another thing. It has happened before.
It may happen again. It is what we have to fear; and, by the grace of
God, all we have to fear!”.
La traduzione italiana è alquanto strana. Infatti traduce:
Ma i fanatici invasati, le talpe e le tarme che ci rovinerebbero con
le migliori intenzioni sono un’altra cosa. E’ già capitato e può ancora
capitare. Ed è ciò che dobbiamo temere. Ciò che tutti dobbiamo temere.
Dico strana perchè nel testo inglese di tarme non se ne parla proprio. Si parla di pipistrello, gufo e talpa.
Il discorso di Fell è da intendersi come un avvertimento affinchè le
trame di collaborazionisti e di gente che pur non essendolo e pur
comportandosi con le migliori intenzioni, favorisce i nemici dello
stato, non riescano. Secondo me quei tre animali stanno a rappresentare
delle persone del tempo : in particolare il pipistrello, creatura della
notte, che si nasconde, potrebbe aver voluto indicare il Duca di
Windsor, già Edoardo VIII, che aveva amicizie fino-naziste e che fu
ospitato nel 1937 durante il viaggio di nozze,in Germania da Adolf
Hitler. Non a caso il monogramma dei Duchi di Windsor è
E come il pipistrelloi potrebbe aver voluto rappresentare il Duca di Windsor, il Gufo, The Owl, potrebbe esser stato scelto per indicare un uomo politico con folte sopracciglia, per es. Sir Neville Chamberlain; la talpa, infine, che potrebbe indicare una spia, potrebbe aver voluto indicare parecchia gente: da Lord Halifax, ad altri personaggi: per es. Oswald Mosley; Harold Sidney Harmsworth detto anche Lord Rothermere; fino a Unity Mitford, una delle figlie del 2^ Barone di Redesdale. E forse, si voleva riferire propria a quest’ultima. Unity era bellissima, bionda, occhi azzurri.Sembra le Meyer. E come la Meyer, era una inglese votata alla causa del nazionalsocialisno (tanto da essere l’amica di Hitler). Quindi una traditrice, una spia, una talpa.
Come è probabile che l’espressione It has happened before secondo
me si riferisca alla vicenda del Duca di Windsor ex Re Edoardo VIII,
che opinione comune dice essersi dimesso per sposare Wallis Simpson, ma
che secondo molti invece fu costretto ad abdicare per le sue ingombranti
amicizie neonaziste.
Il terzo dei tre proverbi, pronunziato da Gideon Fell negli ultimi due righi del racconto, è: Haven’t I heard somewhere that people who live in glass houses shouldn’t throw stones? che poi significa
“non ho sentito da qualche parte che chi vive in case di vetro non
dovrebbe tirare sassi”, cioè “non avete mai sentito che chi vive in case
di vetro non dovrebbe mai tirare sassi”, che poi significa ” non
dovrebbe dire ad un altro che ha una pagliuzza nell’occhio, chi abbia
una trave.
Questo proverbio si riferisce direttamente all’assassino: esso lo indica
non solo in maniera allusiva, attraverso il proverbio, ma diretta:
infatti nel corso del racconto, l’assassino, che è chiaro chi sia, ha rotto deliberatamente il vetro di una finestra.
Siccome è chiaro da tutto quel che si è detto che l’assassino è la
moglie dello scienziato, Harriet Meyer, inglese ma anche spia nazista.
si può anche capire ala luce di ciò un passaggio criptico della storia : quando
il Colonnelo Penderel viene accusato da Ballard di aver in pubblico
minacciato di uccidere Meyer, lui risponde che la cosa si era verificata
perchè lui ad una festa a casa di Penderel, aveva asserito che gli inglesi non avevano, gusto, educazione. modi, cognizioni scientifiche. Perchè avrebbe voluto dire questo Meyer?
A parer mio, le possibilità sono due: o Leonard Meyer è la spia e
questo spiegherebbe perchè Penderel noti che pur essendo scappato dalla
Germania in grande difficoltà, sembra che non gli manchi nulla, in
altre parole che sia un falso reduce: e allora il suo assassinio
potrebbe anche spiegarsi con un innamoramento della moglie con Kuhn (la
riproposta del vecchio triangolo: la moglie giovane uccide il marito per
averene uno più giovane; oppure Leonard Meyer è un vero reduce, usato
come paravento per coprire la moglie, la vera spia, e allora le sue
parole contro Penderel potrebbero nascondere uno sfogo contro il
Colonnello cha ha amici tedeschi (nazisti). Questa seconda possibilità
che è la più plausibile, metterebbe sotto una certa prospettiva tutto il
racconto di Carr, che potrbbe essere tutta una metafora dell’
Inghilterra del suo tempo, in cui accanto a onesti patrioti, cospirava
gente che avrebbe preferito che l’Inghilterra fosse statta bombardata e
avesse chiesto l’armistizio ai tedeschi, piuttosto di ritrovarsi gli
americani in Europa e in cui vi era una largha parte della classe
dirigente che era amica, invitava nazisti (come Penderel che invita
Kuhn) ed era invitata dai nazisti, dall’erede al trono d’Inghilterra ad
una larga parte dell’aristocrazia (imparentata con l’aristocrazia
tedesca). Questa parte della nazione è il vero cancro (Harriet Meyer),
perchè agisce nell’ombra per fini contrari allo Stato, più di chi, pur
essendo nemico (Kuhn), agisce però lealmente alla luce del sole (e
quindi può essere combattuto a viso aperto).
Traduzione molto buona e fluente (pur con qualche libertà).
Racconto STRAORDINARIO.
Pietro De Palma
Nessun commento:
Posta un commento