mercoledì 18 maggio 2022

Stephen Barr: The Locked Room to End Locked Rooms, 1965.

 

 


 

Nato nel 1904 a Londra da genitori americani, studiò in Inghilterra ma arrivò da adolescente con la sua famiglia negli Stati Uniti: Qui Stephen Barr iniziò dal 1925 la carriera di disegnatore commerciale, professione alla quale rimase fedele per tutta la sua vita, non disdegnando di scrivere di tanto in tanto piccoli gialli.
La sua prima opera risale al 1948 e gli valse un premio nella categoria di
autori principianti in concomitanza con una pubblicazione nelle pagine dell’ E.Q.M.M. 

Dopo aver lavorato come artista commerciale e disegnatore di architettura per gran parte di nella sua vita, Stephen Barr divenne uno scrittore a tempo pieno nel 1955, contribuendo con numerosi articoli e racconti a ben pagati periodici come Vogue, Playboy, Mademoiselle, Harper's Bazaar e The Atlantic (Mensile). Fu anche un collaboratore di numerosi magazine di fantascienza e riviste di mistero, in particolare Ellery Queen's Mystery Magazine

Aveva interessi professionali nel comporre musica e creare puzzle. Proprio il suo interesse ai puzzles, portò alla pubblicazione di diversi volumi di successo sull'argomento:

Experiments in Topology (1964); A Miscellany of Puzzles, Mathematical and Otherwise (1965; ristampato come Intriguing Puzzles in Math and Logic, 1994); Second Miscellany of Puzzles, Mathematical and Otherwise (1969; ristampato come Mathematical Brain Benders: 2nd Miscellany of Puzzles, 1982); e Puzzlequiz: Wit Twisters, Brain Teasers, Riddles, Puzzles, and Tough Questions (1978).

"The Locked Room to End Locked Rooms" fu pubblicato per la prima volta nell’agosto 1965 dell’ Ellery Queen's Mystery Magazine; fu poi ristampato come "The Locked House" in Best Detective Stories of the Year (New York, Dutton, 1966).

Nel Regent’s uno dei tanti club di Londra, è in atto una discussione tra due soggetti, indicati come Lo Scrittore e Il Logico. Una discussione senza una fine. Perché discutono della letteratura di genere partendo da due visioni opposte. Lo Scrittore dice che esistono solo due tipi di letteratura poliziesca: Il Whodunnit e l’Howdunnit (questo indicato soprattutto dagli Enigmi della camera Chiusa). Quando sisposta il discorso sugli enigmi della camera chiusa,iIl Logico tenta di smontarne la validità delle storie, finchè interviene nella discussione il Preside del Club, il dottor Sylvan Moore, che racconta una storia, quella di Petrus Dander, per insegnare come, per risolvere un problema, non ci si deve attenere solo ai fatti logici, ma andare oltre, tentare altre vie.

Petrus Dander era un esploratore e un militare di carriera che si era fatto apprezzare durante la prima guerra mondiale. Proprio il dottor Moore aveva fatto conoscere a dander la sua futura moglie Lily Maynard e di questo si era sempre pentito, perché proprio da ciò nacque la tragedia. Dander era un egocentrico. Era ricchissimo avendo ereditato da sua padre una fortuna. La sposò e poi partì per la guerra, ma invece di tornare a casa, nel 1918, continuò le sue missioni incurante di sua moglie e di suo figlio Jonathan, nato mentre lui era al fronte.

Tra il figlio e la madre ci fu sempre un fortissimo attaccamento, tanto forte da farlo disprezzare dal padre. La mancanza di Petrus, che era sempre all’estero, fece cadere in depressione la moglie, che morì nel 1931, mentre lui era impegnato in una missione nel Deserto del Gobi.

Il figlio ritenne il padre la causa della morte della madre per cui ciò nutrì il suo odio verso di lui, alla stessa maniera di come il padre riteneva il figlio debole, fragile e pusillanime. Caduto in uno stato precario e accolto in casa di amici di famiglia, Jonathan fu ricondotto nella casa natia dove si era spenta la madre, dal padre che pretendeva che il figlio superasse di slancio la morte della madre. Obbligò il figlio a stare in quella casa, con lui, e la fece rimodernare dotandola di ogni comfort, di serrature antiscasso porte e finestre, aumentando l’isolamento termico della casa, dotandola di tutta la tecnologia ultimo grido e anche di un impianto termico centralizzato.

Un bel giorno del padre e del figlio non si ebbero più notizie. Finchè qualcuno cominciò ad indagare sul fatto che fuori alla soglia di casa, si accumulassero le bottiglie del latte che veniva lasciato ogni giorno, e nella buca delle lettere aumentasse la corrispondenza

Poiché lui era in sostanza un agente del servizio segreto del Ministero degli Esteri, la polizia fu autorizzata a forzare la porta e così si trovò Petrus Dander morto, in avanzato stato di decomposizione, decapitato, sul letto: la testa sul cuscino e il corpo lì disteso. Ci sarebbe dovuto essere il figlio, ma di lui nessuna traccia. Eppure doveva essere stato lui per forza. In quanto tutte le porte e finestre risultavano essere chiuse dal di dentro.

Vicino al letto fu trovato un flacone vuoto di sonniferi, usato dalla vittima. L’ascia, un reperto di famiglia risalente alla Crociate, era stata trovata in cantina, sporca di sangue e dei capelli grigi della vittima.

Come aveva fatto mai ad uccidere il padre, il figlio Jonathan, di cui non si trovò mai nessuna traccia e si ritenne fosse scappato all’estero?

Il racconto è una bellezza. Nella sua semplicità, illustra un problema insolubile, affrontato e risolto dal Dottor Moore giovane,e poi ricordato al Regent’s. In sostanza Moore approccia il caso applicando il teorema sherlockiano secondo cui Eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità.

E risolve il caso esaminando il caso della scomparsa di Jonathan sotto una prospettiva diversa, e così facendo risolve anche il caso della morte del padre.

La soluzione è talmente risolutiva e evidentemente giusta, che acquista una importanza tutta sua, in quanto propone uno dei pochissimi casi non contemplati nella famosa “Locked-Room Lecture” del Dottor Fell in The Hollow Man.

Il racconto è stato raccolto recentemente in due antologie: prima in Les Meilleures Histoires de Chambres Closes, curata da Roland Lacourbe, nel 1988; e poi più recentemente nel Black Lizard Big Book of Locked Room Mysteries, curato da Otto Penzler e pubblicato nel 2014.

La domanda rivolta ai miei lettori è la seguente: se la casa, dotata di ogni tipo di diavoleria tecnologica, è stata trovata chiusa ermeticamente da dentro, porta e finestre, con il padrone di casa decapitato da un’ascia antica trovata poi in cantina, come ha fatto il figlio a scappare dalla casa? La risposta è unica, e non è mai stata utilizzata da nessun altro all’infuori di questo stesso autore.

Ai lettori capaci di andare oltre l’impossibilità, l’ardua sentenza.

 

Pietro De Palma



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