Obelists Fly High di Charles Daly King, nell’opinione
comune, è considerato il miglior romanzo dello scrittore americano. Mike Grost, uno dei critici americani più apprezzati
ne parla così: Obelists Fly High (1935) is the most admired of King's six published
mystery novels. It has a clever impossible crime plot, and surprises in its
murder mystery that completely fooled me. So maybe I should be recommending it
- or at least its plot. Il bello è che viene anche compreso
nelle liste dei migliori romanzi con delitto impossibile: per esempio è
presente nella lista delle 99 camere di Roland Lacourbe, visionabile al
link:
Perché dico questo? Perché è la prima volta che mi trovo
in una situazione limite: non riesco cioè ad esser sicuro che sia un romanzo
con delitto impossibile oppure no. Questo perché l’epilogo rimette in discussione
tutto quanto affermato prima.
Intanto il prologo è legato alla fine della storia: il
romanzo comincia con la scena finale: con l’assassino che ha sparato e ferito
Lord e poi uno degli spari ha depressurizzato l’aereo che comincia a cadere nel
vuoto avvitandosi su se stesso. E mentre ciò accade, Lord ripensa a come si è
svolta fino a quel momento la storia.
Amos Cutter è un famoso chirurgo, e per di più suo
fratello è il Segretario di Stato, ed è in pericolo di vita. Solo tre uomini
possono operarlo e siccome due sono indisposti, Amos è l’unico. Tuttavia
qualcuno gli ha inviato una lettera minatoria, minacciando di ucciderlo alle 12
del giorno in cui lui si recherà al capezzale del fratello.
La cosa viene denunciata alle autorità, e, ritenuta
credibile, il capo della polizia affida Amos Cutter alla sorveglianza di uno
dei suoi uomini migliori, Micheal Lord. Egli sorveglierà il chirurgo durante
tutto il tragitto in aereo (perché è in aereo che si sposterà per arrivare
prima all’ospedale) dalla partenza fino a destinazione. A fargli compagnia, una
schiera di persone: Isa e Fonda, le due nipoti di Cutter; il dottor Trinkham,
assistente di Cutter; il Rev. Bellowes; Hugh Craven, famoso scrittore; il
filosofo Didenot; e il dottor Pons, amico di Lord, che non sa tuttavia dell’incarico
dell’amico. Più il personale di viaggio: i due piloti e Majorie, l’hostess.
Il viaggio comincia tranquillo e tutto procede bene
finchè l’aereo non incontra dei vuoti d’aria che ne mettono in dubbio la
resistenza: in sostanza l’aereo comincia a sussultare e per evitare che i
passeggeri abbiano episodi di vomito, si fanno passare delle fiale aromatiche
da aspirare. Tutte le assumono, anche Lord. Poi lui ne passa una a Cutter, e
lui dopo averla aspirata, cade rattrappito a terra. Avvelenato.
Nessuno avrebbe potuto. Perché la fiala gliel’ha data
Lord, e si potrebbe mai sospettare che l’abbia potuto uccidere chi doveva
proteggerlo e non lo conosceva neanche prima? Fatto sta che Trinkham vorrebbe
visitarlo ma Lord non vuole che nessuno alteri il cadavere prima che venga
sottoposto ad autopsia. Temporaneamente il cadavere viene messo nel bagagliaio,
in attesa che a Reno destinazione finale, possa essere esaminato. Lord, trovata
una siringa ipodermica nella borsa di Trinkham, se ne appropria e la invia, al
primo scalo, ad un laboratorio di analisi. Non vuole lasciare nulla al caso.
Lord si imbarca in tutta una serie di teorie, supportato
anche dai suoi compagni di viaggio, tra cui Craven. Lo fa tuttavia con un tono
dimesso. L’analisi dei fatti, fa sì che venga concluso che nessuno può aver
alterato la situazione dando a Cutter la fiala senza che Lord se ne accorgesse.
E siccome in ultima analisi solo Lord può avergliela data, Lord che gli è stato
messo a protezione, se ne desume che….
Si desume che Cutter non può esser morto.
La teoria di Craven non è esposta solo a Lord, ma in
pubblico cosicchè l’attentatore, che non è riuscito a colpire perché la fiala a
Cutter gliel’ha data effettivamente Lord ( ma è una fiala contenente un
sonnifero, che aveva lo scopo di mettere fuori combattimento Cutter e nello
stesso modo fare in modo che arrivasse sano e salvo a Reno), approfitta del
primo scalo, e mentre Lord è andato a verificare le condizioni di Cutter, lo
segue nella neve, lo tramortisce e pugnala alla gola Cutter.
A questo punto, viene imbastita una vera e propria caccia
all’assassino e Lord per acciuffarlo, sottopone ad interrogatorio tutti, e
stila una tabella dei loro movimenti, dei tempi di uscita dall’aereo e di
arrivo alla casa del guardiano del piccolo aeroporto nel quale l’aereo è stato
costretto a scendere dalla tormenta di neve.
Analizzate le varie posizioni, si desume che solo alcune
persone possono aver materialmente ucciso Cutter: Trinkham, Craven, Fonda e
Isa.
Si intrecciano a queste constatazioni, poi, varie storie
che riguardano la famiglia di Cutter. Amos è geloso della sorella Anne, e ha
concepito per lei sempre un amore morboso quasi incestuoso. Anne è un tipo
debole, assai debole caratterialmente, e quando si è innamorata di qualcuno,
Amos ha sempre fatto in modo che il suo legame si spezzasse. Così ha eliminato
i tre pretendenti della sorella anche ricorrendo alla violenza fisica, persino
all’omicidio, pur non provato. Il solo contro cui non è riuscito a far nulla è
Wotan Mann, un medico tedesco, molto forte caratterialmente che gli ha tenuto
testa; ecco perché Amos ha insinuato il
seme della discordia tra i due sposi, facendo leva sulle presunte scappatelle
extraconiugali di Mann. E ora Anne sta per divorziare dal marito. Ci potrebbero
essere quindi almeno tre possibili omicidi a bordo, che potrebbero essere per
esempio Craven, Didenot e Bellowes, proprio chi dovrebbe essere tenuto fuori
dai sospettabili, proprio perché assolutamente fuori dalla cerchia di
conoscenti dei Cutter.
Un’altra storia, sempre legata all’amore incestuoso di
Amos per la sorella (amore platonico si badi bene, senza alcuna relazione
sessuale), è quella dell’interessamento delle due sorelle, alla vicenda: Fonda,
seducente, è innamorata del padre, e quindi odia lo zio che sta provocando il
divorzio dei genitori; Isa, è innamorata della madre, perché lesbica. E anche
lei odia Cutter, perché ama la madre. Quindi altre due potenziali omicide.
Ci troviamo in una strana condizione , che ci porta ad un
altro celebre romanzo di quegli anni: Murder
on the Orient Express, di Agatha
Christie.
Sappiamo benissimo che l’assassinio nel romanzo di Agatha
Christie è una vendetta nei confronti di chi aveva rapito e ucciso una bambina:
in un vagone ferroviario si vengono a trovare delle persone che avevano avuto a
che fare con quella bambina, e che quindi erano dei potenziali vendicatori.
FINE SPOILER
Così la situazione a bordo dell’aereo viene a ricalcare
quella su un treno. Faccio presente che il famosissimo romanzo di Agatha
Christie è del 1934, mentre quello di C. D. King è del 1935. Inoltre la scelta
dell’aereo, e la sua transvolata può essere il ricordo di quella di Lindbergh,
e Lindbergh e il rapimento e uccisione di suo figlio influenzò pesantemente non
solo Agatha Christie (pensiamo a Van Dine per esempio, o all'ultimo dei romanzi di Daly King: Bermuda Burial.).
La situazione è quantomeno complicata. Per di più, ad un
certo punto i sospetti sembrerebbero convergere su Fonda, perché la sua spilla,
una spilla con zaffiri, di oltre di 10 cm di grandezza, viene riconosciuta come
l’arma del delitto : i due agli sono incrostati di sangue e la spilla trattiene
ancora un pezzettino di pelle. Non è comunque la prova conclusiva, perché Fonda
dice di averla persa e chiunque avrebbe potuto raccoglierla e usarla per
sgozzare Cutter.
Lord che è un po’ innamorato di Fonda, per salvarla,
analizza ancora una volta le varie deposizioni, trovando delle incongruenze che
ne provano l’estraneità. A quel punto i sospetti convergono solo verso Isa (dal
carattere violento), Trinkham (assistente di Cutter ma diviso da lui da una del
tutto opposta considerazione della vivisezione, di cui lui è assolutamente
favorevole mentre Cutter è contrario), e Craven (dal passato assolutamente
sconosciuto salvo che fosse durante la guerra un agente segreto britannico e
quindi un assassino legale, che ha ammesso che aveva una pistola piccola ma
letale addosso, e che ora a suo dire gli è stata sottratta, e che è l’unico che
avesse scoperto il gioco di Lord). Tra questi tre l’assassino. Lord lo scopre,
capendo che una cosa detta non poteva essere assolutamente vera.
Ci ritroviamo a questo punto all’inizio del romanzo.
L’assassino tiene sotto tiro gli altri viaggiatori in attesa che l’aereo
atterri. Cercherà di farla franca, ma poi sarà ucciso da chi non si aspetta che
possa farlo.
L’epilogo, nelle ultime pagine, poi rimette tutto in
discussione: se l’assassinio è stato perpetrato da uno, gli altri non erano
meno colpevoli: una delle due sorelle
aveva portato con sé un’arma letale ma sconosciuta per uccidere Cutter, Craven aveva in mente di ucciderlo con la
pistola dotata di silenziatore (visto che durante la guerra, da nemico, Mann
gli aveva salvato al vita), e uno dei tre pretendenti di Anne aveva fornito a
Lord una fiala che avrebbe dovuto contenere solo un gas sonnifero ma che invece
avrebbe ucciso alla lunga Cutter. Quindi Lord sarebbe stato strumento di un omicidio
senza volerlo.
Ecco perché non sono sicuro se questo si possa definire
un romanzo con delitto impossibile o no. Più ancora, se possa definirsi una
Camera Chiusa oppure no. Dipende cioè dal considerare tangibile ed esclusivo il
secondo tentativo di omicidio, oppure un aggravamento di qualcosa che ci
sarebbe comunque stato: nel primo caso non lo è, perché il delitto avviene
fuori e chiunque avrebbe potuto commetterlo; nel secondo caso lo diventa,
proprio per l’esclusione di Lord dal novero degli assassini di Cutter e
dall’impossibilità che il veleno potesse essere stato propinato in altro modo.
Ci troviamo in ogni caso davanti ad uno stupefacente
romanzo, uno dei migliori degli anni trenta. Con una serie di caratteristiche
che ne definiscono l’eccezionalità:
innanzitutto la prima scena, che poi è l’ultima:
l’assassino ha ferito Lord e tiene sotto scacco tutti gli altri viaggiatori.
Questa inadeguatezza del detective che si è fatto sorprendere dall’assassino
invece che il contrario, può essere visto, come altre caratteristiche del
romanzo, come un rimando ad altro romanzo precedente, da cui King avrebbe
potuto trarre ispirazione. Mike Grost , cita Trent's Last Case (1913),
di E. C. Bentley. Da quel romanzo Daly King avrebbe preso:
-l’inadeguatezza del detective a gestire la situazione
-l’aver esaminato delle soluzioni multiple
-l’innamoramento del detective con uno dei sospetti
Altra caratteristica, propria di Daly King, è il luogo
del dramma. Notiamo come in altri romanzi, anche qui, invece che esserci la
iper-classica casa o dimora o villa o castello (fa eccezione per es. Arrogant
Alibi), il luogo del dramma è un mezzo in movimento:
in Obelists at Sea,
è una nave
in Obelists en Route, è un treno
in Obelists Fly High è un aereo
in Careless Corpse: A Thanatophony, il primo omicidio è su un motoscafo.
Il romanzo a voler
vedere bene non è un romanzo vero e proprio, ma un romanzo finto: infatti come
ben afferma Grost, togliendo parecchio di non utile, per es. le differenze tra
religione e scienza, e il taglio dei vari subplots, si sarebbe potuto
trasformare in una novella, senza perdere sezioni importanti. In questo allungamento
del brodo del plot, la presenza di Pons ha la sua importanza: infatti la
psicologia messa al servizio dell’investigazione fa sì che vengano definite una
serie di caratteristiche base sulle quali impostare la ricerca dell’assassino. Un
po’ quello che vediamo in serial televisivi tipo Bones: prima di trovare l’assassino
vero e proprio, viene delineata la sua personalità tale che si possa orientare l’indagine.
Oltre a delineare la personalità dell’assassino, Pons si getta in una luna
disquisizione sulle perversioni dell’istinto amoroso, prima toccando l’incesto
e poi le devianze omosessuali. Il romanzo è quindi un crogiuolo di diverse
istanze.
L’assassino non è per nulla caduto dal cielo. E’ uno dei
sospettabili, e l’indizio che in un baleno fa capire a Lord chi possa essere, è
una bugia dell’assassino: l’assassino avrebbe dovuto accorgersi di qualcosa, di
cui invece a parole non si è accorto.
Finale cinematografico, seguito da un doppio finale pirotecnico
e sorprendente, con la rivelazione che l’assassino era solo uno di coloro che
avrebbero potuto uccidere il chirurgo, avendo l’arma con sé per farlo.
Romanzo straordinario.
Pietro
De Palma
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