giovedì 1 novembre 2018

Edmund Crispin: Death Behind Bars (da "Fen Country", 1979)

Altra raccolta di racconti di Crispin in cui possono trovarsi storie impossibili, è Fen Country. 
Il racconto di cui parliamo oggi , è : Death Behind Bars (Morte dietro le sbarre). Anche questo racconto come Beware the Trains e The Name on the Window, è ascritto ai racconti impossibili di Crispin, da Adey. In realtà ce ne sono molti altri, come ho già detto. E' probabile che Adey, abbia inserito di ciascun autore solo quelli più eclatanti, altrimenti non si spiegherebbe l'esclusione di molti racocnti e romanzi anche di autori celebrati. Anche se spesso l'esclusione risponde a parametri soggettivi che sono propri forse solo dell'autore. I romanzi e i racconti inseriti sono quelli in cui l'impossibilità è manifesta talmente da esserlo in maniera eclatante con sparizioni e prodigi, che non si devono desumere dalla natura degli eventi trattati, ma che accadono sotto l'occhio del lettore. In questo caso ci troviamo però davanti ad una vera Camera Chiusa seppure in un luogo raramente sfruttato ( mi ricordo come altro caso, per esempio,  il secondo assassinio in Whistle Up the Devil di Derek Smith), e non capisco come non compaia tra i casi da lui citati. Forse c'è una spiegazione, forse: una Camera Chiusa è un omicidio impossibile che avviene in uno spazio chiuso da cui l'assassino non si sa come sia uscito, lasciando il cadavere, chiuso dal di dentro, e la causa di morte deve essere nota, e tale che la morte non possa essere stata indotta dall'esterno della Camera. In questo caso non si conosce in un primo tempo la causa della morte, e quindi non si può dire se sia una Camera Chiusa oppure no, e non si sa come l'assassino abbia operato. Inoltre l'impossibilità ricorre perchè la vittima era sorvegliata da altri, e non perchè invece il luogo fosse chiuso dall'interno, perchè in questo caso non varrebbe. Ma andiamo per ordine.
Il caso viene esposto mediante una missiva inviata dal vice Commissario della Poliza Metropolitana al Ministro degli Interni. Si deduce già da questo che l'oggetto debba riguardare qualcuno o qualcosa di particolare delicatezza. In effetti così è. In sostanza il dispaccio riguarda il Caso Wynter, a riguardo del quale ci sono state interpellanze alla camera dei Comuni da parte di alcuni deputati. Il Vice Commissario assicura il Primo Ministro di aver fatto arrestare il direttore del carcere di Nottsville, Gellian, anche per evitare che si potesse sposare con Mrs. Wynter. E elunga i fatti che hanno portato alla incriminazione del primo, cosicchè anche la seconda potesse seguirlo fino al cospetto del Vice Commissario e qui potessero essere sostanziate le accuse.
In sostanza era avvenuto che due anni prima, il Dottor Harold Wynter, fosse stato accusato di negligenza nella morte di un paziente e quindi fosse stato condannato a tre anni di prigione: in realtà non c'era stata un'accusa determinante ai suoi danni e anzi in altre circostanze egli sarebbe stato assolto, ma per lui aveva giocato a sfavore l'essere un morfinomane riconosciuto.
Orbene, incarcerato, un  bel giorno il dottor Harold Wynter era stato trovato morto, nella sua cella della prigione di cui era direttore Gellian in circostanze impossibili: infatti, se in un primo tempo la morte era stata spiegata come un attacco di angina, in seguiro si era appurato che era stato avvelenato. Ma da cosa? E da chi? Dentro una cella, costantemente sorvegliata? La circostanza impossibile era accompagnata da altre non certo meno tali: prima della colazione, alle 7,30, la mattina della morte, non era stata ingerita nessuna sostanza; e prima della colazione, c'erano state delle ispezioni nelle celle del blocco E , tra cui quella di Wynter e non era stato trovato nulla di rilevante, che potesse essere messo direttamente in relazione con un avvelenamento mortale; e nella mattina della morte, il detenuto era sempre stato solo, e nessuno lo aveva visitato anche perchè non aveva richiesto nuovi materiali per il lavoro che svolgeva nella sua cella, e la sua morte era stata accertata solo all'ora di pranzo; e infine nessuno della prigione aveva avuto con lui contatti, meno che mai Gellian, nella mattina della sua morte, e i due guardiani che gliavevano servito al colazione erano persone del tutto al di sopra di ogni ragionevole dubbio sulla loro integrità mortale. Eppure il dottor Harold Wynter era morto avvelenato da una dose abbastanza rilevante di nicotina: Da dove proveniva il veleno? Si era accertato che la nicotina era la base di un prodotto usato nel giardinaggio. E da indagini riguardanti coloro che costituivano la cerchia del condannato, si era appurato che la moglie, una avvenente signora ancora giovane dopo la condanan del marito, aveva conosciuto il direttore della prigione e con lui aveva avviato una relazione amorosa senza che il legittimo marito di lei sapesse nulla.
Era lecito supporre quindi che ad unc erto punto fosse scattato il desiderio di sbarazzarsi del prigioniero per poterne sposare la moglie. Restava solo da capire come avvelenarlo. E anche questo er accaduto. Successivamente alla morte del malcapitato, lungi dal piangerlo, la moglie ben presto si era data completamente al direttore della prigione e se il vice Commissario John Kirkbride non fosse stato lesto a far arrestare Gellian, si può esser sicuri che egli e la ex signora Wynter sarebbero connvolati a nozze.
Come può esser stato ucciso Wynter? Da chi? Si sospetta che i due abbiano agito di comune accordo, pianificando il delitto e procurando il primo la nicotina, usata anche nel giardino della prigione, da utilizzarsi secondo una modalità ben conosciuta dalla donna, e ricorrente in eguali casi di tossicodipendenza, quando non ci fosse stato altro modo di far assumere morfina da un morfinomane, che durante la carcerazione, anche ipotizzando crisi di astinenza, non aveva mai dato alcun problema, comportandosi benissimo con condotta assolutamente irreprensibili e mai dando luogo a scoppi di ira legati alla non assunzione di morfina. In altre parole, com'era possibile che un  morfinomane pur essendo rimasto apparentemente lontano dalla morfina non aveva mai sofferto di crisi di astinenza?
A questo è connesso direttamente il suo omicidio per assunzione di nicotina in quantità mortale.
Tuttavia, alla fine della lettera, lo scrivente annuncia l'incriminazione anche della vedova, che anzi si sarebbe servito dell'amante per sopprimere il marito: avendo intravisto la possibilità di accasarsi con un uomo di un certo prestigio e per di più assai abbiente, avrebbe concepito il piano di uccidere il marito, servendosi dell'amante come copertura, invero uomo alquanto debole caratterialmente, circuito dalla donna.
Il racconto, che fa parte dell' antologia Fen Country, fu scritto negli anni '50 e non presenta il professor Fen come detective, anche se la raccolta, comprendente 26 racconti, vede in molti di essi agire proprio Gervase Fen.
Singolarmente, nella produzione di Crispin votata quasi esclusivamente al Whodunnit, ma nella raccoltà c'è The Pencil, apparso anche in traduzione italiana su una stagione mondadoriana, che è in sostanza un Noir con velature Hard-Boiled e finale straordinario (Hard-Boiled in Crispin ????), questo racconto è in realtà un Howdunnit, cioè in sostanza la sua particolarità non sta nel dover individuare i responsabili, perchè uno è immedaitamente noto, e la seconda e vera responsabile viene individuata dopo, quando alla fine viene rivelato il metodo per avvelanre il dottor Harold Wynter, ma sta nel capire come sia stato possibile uccidere la vittima senza che nesusno potesse entrare ed avere contatti con lui la mattina della sua morte. E' evidente che sia stato indotto a darsi la morte, non sapendolo, mediante un qualcosa di assolutamente innocente, che la moglie gli aveva dato per ingannare anche la detenzione.
Il modo è stato usato in altre circostanze e in altri romanzi, e anche in quello di un autore italiano, ma con una modalità diversa, anche se il mezzo rimane lo stesso.
A questo punto capiamo il perchè Bob Adey non lo abbia inserito tra i casi impossibili anche se lo è: perchè pur apparendo imspiegabili in un primo tempo le cause che hanno portato a morire il dottor Wynter, e anche se nel racconto si fa espressamente menzione alla eventualità che esso possa apparentarsi ad un caso di omicidio impossibile (Despite the external appearance of what thriller-writers describe as an “impossible murder” or a “locked-room mystery,” the ingenious yet simple way in which Wynter had in fact been murdered was easily deduced from the facts I have given above), poi si capisce che il solo modo per elimiare Wynter sarebbe stato quello di indurlo ad uccidersi senza saperlo, facendo uso di un geniale escamotage. E quindi, così, le circostanze impossibili cessano per così dire, perchè è accertato che nessuno materialemnte lo ha ucciso.
Geniale racconto di Crispin.
Al mio lettore sta il supporre attraverso quale mezzo al moglie abbia indotto il marito ad uccidersi, utlizzando questa volta nicotina invece che morfina.

Pietro De Palma

3 commenti:

  1. E hai pensato bene. Era a quello che intendevo riferirmi. Solo che il libro non uccide perchè quanlcuno lecchi il dito e con questo sfogli le pagine. No, avviene in un altro modo, che spiega come il condannato avesse a disposizione morfina durante la sua tùdetenzione e come questa gli arrivasse senza che fose scoperta dalle guardie. Servendosi di questo sistema, conosciuto dalla moglie chew propinava al marito la morfina, egli viene ucciso con la nicotina. Se vedi, la nicotina usata per uccidere, non lo viene solo qui, ma anche per esempio in Agatha Christie, mi pare in La parola alla difesa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche in uno di nagaio marsh, sostituito in uno spruzzatore. In questo momento non ricordo il titolo, ma si tratta del giallo in cui viene uccisa una famosa attrice nel giorno del suo compleanno

      Elimina